Quest’anno siamo stati per la prima volta in Romania, per essere onesti e sinceri siamo partiti con lo scopo di far visita ad un amico che ormai da diversi anni si divide tra l’Italia e la Romania come tantissimi altri nostri connazionali.
Partiti con qualche pregiudizio “sai qua da noi dici rumeno e pensi subito a quelli che ne combinano di cotte e di crude”, credi di vederne di tutti i colori e invece dobbiamo ammettere di aver trovato un paese estremamente tranquillo e sicuro.
Partiti da Treviso, con un volo WizzAir pagato poche decine di euro, siamo atterrati a Timisoara senza alcun intoppo.
Prima di spostarci nella zona di Lugoj, dove vive il nostro amico, decidiamo di approfittarne e fermarci un paio di giorni nel centro storico di Timisoara.Scopriamo che la città detiene il terzo posto tra le città rumene più visitate dai turisti stranieri dopo la classica Bucarest e la nota Brasov (conosciuta per il castello di Dracula).
Timisoara ha un centro storico piccolo, compatto ma ricco di edifici storici rimasti fortunatamente illesi al passaggio del regime comunista poco attento ai tesori del passato.
L’anima della città è senza dubbio Piata Victorei (Piazza Vittoria) luogo di ritrovo e svago per turisti e non, intriso di graziosi bar e negozietti per lo shopping.
E’ una piazza di forma rettangolare dove, ai lati oppostisi ergono da una parte il Teatro dell’Opera con l’omonima piazzetta e dall’altra la Cattedrale Ortodossa.
Una cattedrale di infinita bellezza costruita tra il 1936 e il 1940 in stile neo-bizantino con una torre campanaria alta ben 83m che si innalza maestosa di fronte la piazza.
Vale la pena una visita al suo interno dove pareti e volte ricche di affreschi, lampadari e stucchi d’oro vi lasceranno a bocca aperta.
Altra piazza importante che merita di essere vista è Piata Unirii (Piazza dell’Unità) completamente in stile barocco e molto suggestiva per la presenza di due cattedrali disposte l’una opposta all’altra: quella ortodossa serba da un lato e quella cattolica dall’altro. Gironzolando tra queste pulite, quieti e ordinate piazzette colme di bar con le terrazze piene di giovani, parchi verdi con aree per bambini ad ogni angolo e infiniti km di piste ciclabili, ci rendiamo conto dello smisurato numero di italiani tra noi, è infatti impossibile fare un passo senza sentire qualcuno parlare la nostra lingua.Ci spiegano, che attualmente a Timisoara vivono più di 10.000 italiani per lo più provenienti dalle zone del Nord-Est d’Italia, imprenditori arrivati alla fine degli anni ’90 alla ricerca di nuovi spazi industriali che permettessero loro costi di produzione inferiori.
Si registrano alla camera di commercio rumena circa 2.000 aziende italiane solo nell’area circostante a Timisoara.
Di questa cosa ce ne viene data conferma non appena, trascorsi i nostri due giorni a Timisoara, ci mettiamo in cammino verso Est con direzione Lugoj, un percorso lungo circa 60km disseminato di fabbriche e aziende in gran parte di proprietà di italiani che attirati dalle agevolazioni fiscali e dalla manodopera a basso costo hanno fatto di questo luogo un vero e proprio mercato “made in Italy” destinato all’export.
Di questa cosa non restiamo affatto stupiti, ciò di cui invece rimaniamo sorpresi è che in questo tripudio di attività produttive e commerciali iniziano a balzarci agli occhi delle abitazioni alquanto inusuali: immense e sfarzose ville di proprietà degli “zingari rom” o almeno questo è quello che ci viene detto. Abitazioni principesche in uno stato di semi abbandono che stridono con il territorio e la realtà circostante fatta di gente povera, per lo più anziana, che campa grazie agli stipendi dei figli assunti dalle ditte estere o grazie agli aiuti che arrivano dai parenti migranti.
Ci siamo creati così la nostra idea di Romania, un paese fatto di contrasti: fatiscenti periferie e deserte campagne nascondono affascinanti e curati centri storici che in Italia non immaginiamo lontanamente di poter trovare in questo paese.
Un paese multiculturale e folcloristico nel quale in pochi km la realtà circostante muta radicalmente: da strade asfaltate, aree verdi e piste ciclabili si passa a viuzze semi sterrate, completamente prive di illuminazione e con animali di ogni genere che attraversano la strada in continuazione……. e non è affatto difficile ritrovarsi un’oca sul parabrezza della propria auto mentre si esce per fare le normali commissioni. 🙂
Tutto questo è Romania, un paese ancora tutto da scoprire per noi italiani (sotto l’aspetto turistico-culturale).
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Maurizio
Febbraio 29, 2016 at 4:57 pmAfascinato dal racconto , dalle spiegazioni fatte e dal video che potuto vedere! Sono molto interessato alla visita della Romania in generale e mi piacere anche visiarare la regione rumena chiamata Moldavia ( che nn e lo stato della Moldavia ) dove ci sono dei monasteri afascinanti ricchi di afreschi estremamente belli da poter vedere!!!
guardoilmondoda1oblo
Febbraio 29, 2016 at 9:40 pmGrazie mille dei complimenti, la Romania per noi è stata una bella scoperta e sicuramente ci ritorneremo per visitare altre zone, sicuri che non ci deluderà.
Emily & Matteo