Selous Game Reserve: uno dei Safari meno conosciuti di tutta la Tanzania.
Siamo nel cuore della Tanzania meridionale, più precisamente al Selous Game Reserve. Con una superficie di circa 55.000 kmq la riserva del Selous, attraversata dal fiume Rufiji, rappresenta la più grande riserva faunistica del mondo, con una varietà di paesaggio che spazia dalla calda savana alla più lussureggiante foresta. Ancora quasi del tutto intatta e poco battuta dal turismo, quest’area è diventata riserva di caccia nel 1905 e attualmente solo un’area di circa 1/4 del territorio posta a Nord del fiume Rufiji è percorribile e dedicata ai safari. La Riserva del Selous ospita un’alta concentrazione di elefanti, bufali, coccodrilli, ippopotami e iene, oltre ai numerosi leoni, antilopi, giraffe e migliaia splendide specie di uccelli.
Il motivo principale che ci ha spinti a scegliere il Selous Game Reserve come meta per il nostro safari è che, nonostante non si trovi nell’elenco dei “parchi nazionali” del paese, rappresenta uno dei luoghi più affascinanti, selvaggi e incontaminati dell’intera Tanzania, in cui sono possibili ben tre tipologie di safari:
- Classico game-drive su veicoli 4X4
- Safari in barca lungo il fiume Rufiji
- Walking safari, vietato nella maggior parte degli altri parchi nazionali africani.
Altra cosa da non sottovalutare è che nonostante negli ultimi anni si sia registrato un certo aumento del numero di visite, l’affollamento di turisti è decisamente inferiore rispetto a quello dei parchi del Nord. Con i suoi meravigliosi e incontaminati scenari naturali, verrete travolti dalla ricca flora e fauna qui rigogliosa e viva grazie allo spettacolare paesaggio fluviale che la caratterizza.
Ma torniamo al nostro safari:
Partiti da Dar Es Salaam, capitale economica della Tanzania posta sulla costa centro-meridionale del paese, con un percorso di 250 km in circa 5 ore, giungiamo alle porte del Selous Game Reserve. Numerosi sono i piccoli villaggi che incontriamo lungo il nostro percorso, percorrendo prima strade asfaltate e poi sterrate dove la vegetazione fa da padrona lungo strade battute di un color rosso intenso.
Shabani, la nostra giuda con cui siamo partiti da Dar Es Salaam, ci accompagna al nostro alloggio: l’Hippo Camp, un campo tendato fisso posizionato lungo la riva del fiume Rufiji, circondato da una fitta foresta nel quale abbiamo l’indimenticabile esperienza di dormire avvolti ai suoni della natura circostante con i ippopotami che si tuffano nel fiume e scimmiette che si lanciano e corrono sopra le nostre teste in piena notte. Uno dei motivi per cui abbiamo scelto di pernottare presso l’ Hippo Camp è quello di aiutare la popolazione locale in quanto il proprietario e il personale sono esclusivamente Tanzaniani, più precisamente di Dar Es Salaam e non stranieri arricchiti. Numerosi sono i Lodge in questa zona lungo il fiume, tutti estremamente piccoli e caratteristici, posti sia dentro che fuori la Riserva.
1° giorno: Safari in barca
Dopo aver lasciato le nostre cose nel nostro alloggio, ci dirigiamo presso la riva del fiume Rufiji praticamente a 5 metri dall’ingresso della nostra casetta. E’ qui che inizia la nostra entusiasmante avventura…navighiamo con la nostra barchina e la nostra guida in completa solitudine tra le torbide acque del fiume colme di ippopotami e coccodrilli, osservando l’immensa varietà di uccelli presenti in questo posto. Uno dei luoghi per eccellenza per gli amanti del birdwatching grazie alle rive del fiume coperte di vegetazione da cui pendono migliaia e migliaia di piccoli nidi, un vero tripudio di natura che si materializza davanti ai nostri occhi. Sono tanti gli animali che già il primo giorno in un paio d’ore di navigazione riusciamo ad avvistare: ippopotami, coccodrilli, aquile pescatrici e una moltitudine di altri uccelli. Da qui ci godiamo uno dei tramonti più belli vissuti in questa magnifica terra chiamata AFRICA.
2° giorno: Game Drive
Game Drive con 4×4 in tutta la zona Nord-Est della riserva, lungo le sponde del fiume Rufiji. Qui grazie alla fenomenale guida Shabani riusciamo a vedere una moltitudine di animali ad una vicinanza pazzesca: antilopi, kudu, bufali africani, giraffe, elefanti, ippopotami, coccodrilli, avvoltoi, zebre e leoni!!! Non ci sono parole per descrivere le emozioni che si provano nel fare un safari come questo: ogni parola, aggettivo o similitudine sembra vano, superfluo e diminutivo di fronte a tanta bellezza! Il nostro consiglio? FATELO, almeno una volta nella vita dovete farlo!!!
Trascorriamo l’intera giornata nella nostra jeep a scattare foto e a goderci gli animali e gli splendidi paesaggi, notando fin da subito una cosa particolare: la possibilità in questa riserva di uscire dalle semplici strade tracciate e addentrarsi in mezzo alla vegetazione, cosa non possibile in moltissimi altri parchi in Africa, permettendoci così di osservare gli animali da una distanza molto ravvicinata, ovviamente nel loro pieno rispetto. Qui al Selous le jeep che percorrono la zona sono pochissime, ne incontriamo al massimo un paio in tutta la giornata, segno che questo parco è molto meno battuto rispetto a quelli del nord e che gli animali non sono affatto ancora abituati ai turisti. Quest’atmosfera selvaggia ci affascina e sempre più ci rende felici e soddisfatti della scelta di safari che abbiamo deciso di intraprendere.
3° giorno: Safari a piedi
Safari a piedi, vietato nella gran parte dei Parchi Nazionali africani, al Selous è possibile. Numerosi sono i campi e i Lodge che organizzano e propongono, non solo il Safari in barca, ma anche questo genere di Safari detto :“Walking Safari”, un percorso a piedi di circa due, tre ore nei dintorni del campo seguendo le orme degli animali e scoprendo le abitudini dei locali che tutti i giorni vivono in simbiosi con la natura. Per i più temerari sono previsti inoltre, se lo si desidera, degli itinerari più lunghi con la possibilità di pernottare in un fly camp (campo volante). Durante il nostro percorso Didi (il simpatico ragazzo che vedete nelle foto) ci ha accompagnati lì dove, poche ore prima, era passato un branco di elefanti, raccontandoci usi, abitudini e aneddoti locali in fatto di sopravvivenza essendo questa gente costantemente a stretto contatto con un infinita varietà di animali selvaggi.
I NOSTRI CONSIGLI:
Perchè andare:
- meno turistico
- meno caro
- più “autentico”
- paesaggi fluviali di infinita bellezza
- possibilità di avvistare numerosi animali
- possibilità di fare un safari in barca
- possibilità di fare un safari a piedi
Quando andare: senza dubbio nel periodo tra Giugno e la fine di Dicembre per cercare di evitare forti piogge. Tra Marzo e fine Maggio, stagione che coincide con le grandi piogge oltre ad essere sconsigliato il safari, molti campi sono chiusi.
Come raggiungerlo: in aereo (sono presenti ben due punti di atterraggio) o in auto provenendo da Dar es Salaam. N.B.: in qualsiasi caso se si decide di recarsi in autonomia fino all’ingresso al parco, per entrare è necessario essere accompagnati da una guida e se non la si dispone ce ne sono alcune all’ingresso del parco sicuramente molto disponibili a farlo.
Dove dormire: moltissimi sono i campi e i Lodge presenti sia all’interno che all’esterno della riserva, da quelli di categoria inferiore fino a quelli più lussuosi. Poco importa se la struttura si trova all’interno o all’esterno della riserva poiché gli animali raggiungono con estrema facilità anche le zone più esterne ed in termini di praticità e comodità non cambia molto se non per una questione di budget in quanto sicuramente i Lodge e i campi interni hanno prezzi più alti.
Cosa portare:
- repellenti (la zona è molto calda con un’umidità che arriva oltre il 90% e habitat ideale di zanzare e mosche tze-tze).
- creme solari (sembra di no, ma il i raggi solari sono molto forti).
- torce e batterie portatili (la maggior parte delle strutture utilizza generatori elettrici che garantiscono corrente elettrica solo per una fascia oraria di alcune ore, generalmente di sera).
- schede SD per le vostre fotocamere (sarà impossibile non voler immortalare ogni secondo di questo safari).
- abiti comodi e borsoni piccoli e leggeri anziché trolley rigidi (per questioni di spazio sia in aereo che in jeep).
Se vi siete persi le 5 ragioni per fare un viaggio in Tanzania, cliccate qui
Giada
Aprile 15, 2016 at 6:14 amVeramente ottimo post. Bravi
Chiara
Gennaio 7, 2019 at 2:14 pmCiao, bellissima idea! Sto valutando un safari da abbinare a Zanzibar ma, cavolo, quelli del Nord sono carissimi!
Potrei sapere a quale agenzia vi siete affidati per il Safari? Una locale?
Grazie 🙂
guardoilmondoda1oblo
Gennaio 7, 2019 at 7:05 pmCiao!!! Eh si, i safari del nord sono parecchio cari, noi per il Selous ci siamo affidati a Kanuth Adventure Safari, un’agenzia con sede a Dar Es Salaam molto affidabile e con guide esperte 😉
Erika Sanseverino
Marzo 29, 2019 at 7:14 amCiao!
Che voglia di partire leggendo il tuo post!
Anche io vorrei tanto fare questa estate un safari in questo parco di 3/4 giorni e poi andare a Zanzibar. Una cosa che volevo chiederti, dall aeroporto di Dar er Salam (dato che ho trovato volo da bologna) fino al parco Selous ci ha pensato la vostra guida? Siete andati in auto?
Grazie mille 🙂
guardoilmondoda1oblo
Aprile 2, 2019 at 6:43 pmCiao Erika,
Abbiamo lasciato il cuore al Selous!!!
E’ passata la nostra guida a prenderci all’hotel in cui alloggiavamo e ci ha scarrozzato in lungo ed in largo per il Selous con il suo 4X4 😉