Tutte le nostre impressioni riguardo alle escursioni a Zanzibar.
Quando si pensa a Zanzibar balza alla mente fin da subito l’immagine di un’isola paradisiaca con il mare cristallino e la sabbia bianca soffice come neve tra i piedi. Un posto esotico, ricco di frutta, colori e sorrisi che assieme al sole riscaldano i cuori. E tutto ciò, una volta giunti a destinazione, non potrà che essere confermato grazie all’infinita bellezza che contraddistingue questo luogo. Tuttavia Zanzibar non è solo spiagge da sogno, sabbia fine e frutta fresca fronte mare, per chi come noi, non riesce a star fermo a crogiolarsi al sole per ore e ore ma anzi, freme dalla voglia di scoprire ciò che li circonda, l’isola ha molto da offrire. Durante il nostro soggiorno a Zanzibar, durato circa 13 giorni di seguito ad un Safari in Tanzania al Selous Game Reserve, abbiamo avuto modo di scoprire l’isola “in fai da te” con l’aiuto di alcune guide locali.
In questo nostro articolo, vogliamo parlarvi delle impressioni avute durante le varie escursioni che ci hanno dato modo di scoprire le più svariate sfaccettature dell’isola, raccontandovele così per come le abbiamo vissute, con estrema sincerità ed onestà così da potervi dare una visione realistica e completa dell’isola, senza fronzoli e in cui tutto è “sempre favoloso a prescindere”.
Nakupenda: nella lingua locale corrisponde alla parola “Ti Amo” è una piccola lingua di sabbia in mezzo all’oceano raggiungibile con delle piccole imbarcazioni solo durante le ore di bassa marea e situata poco più a nord di Stone Town nella parte ovest dell’isola.

PRO: un’escursione da fare se siete amanti della spiaggia e del mare in quanto la piccola lingua di sabbia bianca e fine è davvero di una bellezza da togliere il fiato, piena di conchiglie e coralli, con una barriera corallina integra vicino alla riva in cui è possibile praticare lo snorkeling. Ottimo anche il buon cibo a base di aragoste e pesce alla griglia che generalmente è incluso nel prezzo dell’escursione gustato seduti nella sabbia all’ombra di un piccolo accampamento di tende montato al momento.
CONTRO: troppo turistica e presa d’assalto. Questa piccola lingua di sabbia che è visibile solo per alcune ore del giorno, prima di venire inghiottita dalle acque dell’oceano durante l’alta marea, rappresenta una delle escursioni preferite dei tanti turisti e vacanzieri che si riversano nell’isola. Un posto paradisiaco che perde un po’ del suo fascino vedendo tanti turisti ammassati sotto le piccole tende allestite per il pranzo “all’occidentale”.
-Prison Island: escursione a Changu Island (ovvero Isola delle Tartarughe), definita da molti anche “isola della quarantena” situata a 5 km dal porto di Stone Town e generalmente venduta in abbinata all’escursione nella vicina Nekupenda. Nell’isola alla fine del 1800 venne costruita una prigione, mai utilizzata per tale scopo, ma successivamente utilizzata come stazione di quarantena di seguito ad una forte epidemia di febbre gialla.

PRO: nell’isola sono presenti centinaia di tartarughe giganti di terra originarie delle Seychelles portate fin qui dal sultano di Zanzibar nel 1800. Si trovano tutte all’interno di un parco dov’è possibile fotografarle, toccarle e dare loro del cibo.
CONTRO: posto affollatissimo di turisti urlanti, per lo più europei e poco rispettosi nei confronti degli animali. Inoltre, la vecchia prigione è diventata oggi un hotel privato con annesso ristorante riuscendo ben poco a percepire la storia e le vicende avvenute in passato in quest’isola.
-Tour delle spezie: Zanzibar è nota al mondo come l’isola delle spezie e durante questo tour, che avviene in un piccolo campo di coltivazione a circa 15-20 km da Stone Town, è possibile ammirare le varie tipologie di spezie presenti sull’isola come: cannella, pepe, chiodi di garofano, cardamomo, citronella, vaniglia, cumino, zafferano e molto altro ancora.

PRO: Una passeggiata tra le piantagioni davvero suggestiva e utile con una guida esperta che ci ha fatto imparare un sacco di cose nuove in merito alle spezie e al loro utilizzo tra i locali. Inoltre, vedere le piante dalle quali nascono alcuni tipi di spezie che anche noi quotidianamente utilizziamo in casa è stato davvero curioso ed interessante.
CONTRO: Un luogo suggestivo “rovinato” dai ragazzi locali che conciano i turisti come pagliacci con coroncine, borsette, cravatte e anellini intrecciando foglie e fiori per avere qualche spiccio di mancia e l’immancabile canzoncina “Jambo-Jambo” cantata da un locale che con grande maestria sale in cima ad una palma per cogliere del cocco ed offrirvelo sentendovi obbligati poi all’ennesima mancia. Il tour vale davvero la pena ma di tutto ciò noi avremmo fatto volentieri a meno.
-Jozani Forest: una piccola visita con una guida locale che vi accompagna all’interno del Parco Nazionale della Foresta di Jozani in cui, oltre ad immergersi nell’imponente flora del posto, si ha la possibilità di vedere da vicino le simpatiche scimmie rosse tra cui il Colubo Rosso animale tipico e protetto di Zanzibar.

PRO: Se si è di passaggio o di ritorno da altre escursioni una breve sosta vale sicuramente la pena, non dura molto e non è nemmeno necessario addentrarsi troppo nella foresta per avvistare qualche simpatico esemplare di scimmia rossa. Rappresenta un bel luogo in cui poter scattare qualche simpatica foto e sicuramente molto apprezzato dai bambini.
CONTRO: Lasciato un po’ a sé stesso, con delle guide più competenti che parlano della flora e della fauna locale in modo più approfondito e allungando un po’ di più la visita sicuramente il tour diventerebbe maggiormente completo ed interessante.
-Stone Town: ovvero città di pietra (in inglese), è la “città vecchia” della capitale di Zanzibar, posta sulla costa nord-ovest dell’isola. Stone Town è qualcosa che non ti aspetti, un mondo all’interno dell’isola stessa dove elementi arabi, indiani, persiani ed europei si fondono e si mescolano grazie alle molteplici influenze avvenute nel corso dei secoli, creando qualcosa di unico.

PRO: escursione imperdibile se si vuole scoprire Zanzibar fino in fondo! Passeggiare tra i vicoli ciottolati del centro fino ad arrivare in quello che un tempo era il luogo in cui avveniva il mercato degli schiavi, visitare il vecchio forte vicino al porto, passando per il mercato della frutta, del pesce e della carne…una continua esplosione di colori, odori e sapori in un pittoresco e disordinato centro ricco di storia e sofferenze passate. Vi consigliamo di perdevi lungo le sue viuzze colme di negozietti, porte particolarissime e splendidi cortili passando davanti alla casa dove un tempo nacque il cantante Freddy Mercury, dirigendovi poi a godervi un tramonto spettacolare dalla terrazza del noto African House.
CONTRO: praticamente nessuno, una visita a Stone Town per noi è da considerarsi d’obbligo se si decide di recarsi a Zanzibar. J
-Kizimkazi: un’escursione per mattinieri e amanti del mare, si parte tra le 5-6 del mattino (dipende da dove si alloggia) per raggiungere la splendida baia di Kizimkazi nel sud di Zanzibar.
PRO: Delle imbarcazioni locali prelevano i turisti nel piccolo porto adiacente alla baia e con delle piccole ma potenti imbarcazioni si parte alla ricerca dei delfini dove, una volta avvistati è possibile tuffarsi e ammirarli mentre nuotano. Un’emozione unica per chi non ha mai vissuto quest’esperienza e da ripetere se è già stata provata in altri luoghi (io lo avevo fatto in Egitto) in quanto è sempre intenso ed emozionante osservare questi splendidi animali in assoluta libertà.
CONTRO: Cosa che disturba questo spettacolo è l’intenso e continuo intreccio di imbarcazioni che si crea una volta avvistato un branco di delfini, un vero e proprio inseguimento che ci è poco piaciuto. Il livello di “messa in sicurezza” è davvero basso anche per gli standard africani: imbarcazioni che si spostano e cercano di mantenere il controllo vista la forte corrente (si è fuori la barriera) lì dove sono tantissimi i turisti che nuotano a testa china per osservare i delfini incuranti di ciò che accade in superficie. Consiglio: escursione adatta a chi possiede almeno un minimo di conoscenze natatorie per non farsi prendere dal panico data l’enorme confusione che si crea se si è stati fortunati ad aver avvistato un branco di delfini, cosa ovviamente non garantita trattandosi di animali liberi.
Nonostante tutto, il viaggio tra Tanzania e Zanzibar per noi è stato sorprendente e per chi si è perso i nostri articoli precedenti:
- 5 Ragioni per fare un viaggio in Tanzania
- Jambiani, un angolo di paradiso a Zanzibar
- Safari al Selous Game Reserve
Giada
Aprile 19, 2016 at 7:55 amGrazie mille, ottimo post. Ho preso un sacco di spunti. Tra tutte le escursioni io voglio assolutamente fare quella delle tartarughe giganti 🙂
come prezzi?
guardoilmondoda1oblo
Aprile 27, 2016 at 5:21 pmCiao Giada! I prezzi variano in base alla scelta: agenzie locali o tour operator! Noi le abbiamo fatte tutte affidandoci a locali ed è andato tutto liscio! 😉 inoltre più escursioni fai più riesci a contrattare sul prezzo! Prison Island non te la puoi proprio perdere 😉
Roberta
Dicembre 6, 2016 at 11:18 amCome sempre, gli svantaggi sono dovuti all’affollamento turistico o ad attività volte ad accontentare i turisti. Ho avuto gli stessi problemi con le escursioni in Thailandia. Credo che dovrebbero trovare il modo di scaglionare i turisti per fasce orarie..anche se capisco che sia una cosa complicata da fare.
iltuopostonelmondo
Settembre 26, 2017 at 2:55 pmArticolo interessantissimo ragazzi!
E’ difficile trovare qualcosa di “imparziale” riguardo le escursioni.
Mi dispiace leggere che l’enorme turismo rovini il bello che c’è in questi luoghi… che peccato 🙁
guardoilmondoda1oblo
Settembre 27, 2017 at 8:59 pmGrazieee!!! abbiamo sentito il bisogno di raccontare le cose per come le abbiamo vissute, ci sembra giusto così! Zanzibar comunque…ci manca tanto!!!:)